PAPU E PETA: FRIENDS WILL BE FRIENDS

Esiste l’amicizia nel calcio? Può nascere un legame così forte come l’amicizia in un contesto fatto di sostanziale instabilità, di trasferimenti, viaggi, scontri, cambiamenti di prospettive rapidissime ?
Beh io ho sempre pensato di no, almeno per quanto riguarda il professionismo.
Infondo in un contesto così competitivo è davvero difficile creare rapporti di determinato livello, ci si può stimare, andare molto d’accordo o trattarsi da colleghi e nulla più ma l’amicizia io l’ho sempre intesa come un’altra cosa.
Quest’anno però due personaggi del nostro calcio mi hanno fatto cambiare idea o meglio mi hanno fornito un eccezione che probabilmente è quella che conferma la regola ma di fatto esiste e tanto mi basta.
I due personaggi costituiscono la copia d’attacco della sorpresa del nostro campionato, quell’Atalanta del Gasp che con i giovani ed il calcio a ritmo di rock n roll sta facendo sfracelli in serie A.
Uno è alto e ben messo fisicamente, di nome fa Andrea, di cognome Petagna ,ha 21 anni e tanta voglia di arrivare in alto, il secondo si chiama Aleandro Gomez ma nessuno lo conosce con questo nome, per tutti è il Papu, un folletto imprendibile ormai alla soglia dei trent’anni che, come un ladro, possiede tutte le combinazioni per scardinare le difese della serie A sempre più simili a casseforti impenetrabili.
I due si sono conosciuti quest’anno, ma hanno costituito sin da subito un legame molto forte che hanno senza censure alcune messo in mostra sui social network, con botta e risposta esilaranti, collage geniali e tanto altro ancora.
Così le mie convinzioni hanno cominciato a vacillare e anzi il loro comportamento mi ha fatto capire come infondo i calciatori siano ragazzi normali, che, come noi, si divertono con delle cose che fondamentale sono cazzane ma che infondo creano quella leggerezza che nel mondo del calcio non dovrebbe mai mancare e che invece spesso è assente a partire da categorie molto più basse
Perché il calcio in fondo è allegria ed avere due diretti protagonisti del campionato che la condividono con più gente possibile non è banale, anzi li rende speciali e allo stesso tempo, proprio per questo, apprezzati da tutti.
Secondo qualcuno sto esagerando nell’attribuire troppa importanza a delle Istagramsotry, probabile, ma ciò che i due postano ormai quotidianamente sono le stesse cose che noi tutti facciamo o abbiamo fatto con i nostri compagni di squadra, i nostri amici, i nostri compagni di banco, non negatelo.
Qualche giorno fa Petagna , ha postato un fotomontaggio che ritraeva Batman e Robin con i loro volti, ecco in un certo senso anche loro sono supereroi perché condividere pubblicamente la propria felicità e la propria ‘’ignoranza” sui social dove tutti giudicano e, difesi dal semi anonimato , si sentono in diritto di sparare a zero sulla tua persona solo perché ti stai divertendo nonostante la tua squadra abbia perso o tu non sia nel massimo momento di forma, se non richiede un atto di eroismo, sicuramente richiede una buona personalità e la grande capacità di lasciarsi scivolare tutto addosso.
Questo lo si può fare solo in un modo, tenendo accesa quella parte di noi dove risiede il bambino che non si smette mai di essere e se per Petagna , vista la giovane età, potrebbe risultare più facile sicuramente è molto più sorprendente riscontrarlo in un uomo, padre di famiglia ormai alla soglia dei trent’anni come il Papu.
Eppure i due si sono presi creando un’alchimia anche all’interno dello spogliatoio che coinvolgendo tutta la squadra tutta la squadra ed è impossibile non legare tutti questi fattori allo splendido rendimento della Dea in questa stagione.
In questo modo il gruppo, gli scherzi, le risate tra compagni diventano di dominio pubblico nonché il tema principale delle discussioni tra giovani appassionati che poi le ripropongono a loro volta nei loro contesti calcistici creando un circolo positivo per tutto il movimento in crisi di affezione da parte di più piccoli e con una voglia matta di lasciar perdere le discussioni evangeliche sul fuorigioco, il gol non gol e la moviola in campo.
Perché il calcio è allegria e felicità e di questo deve nutrire per ritornare sport popolare almeno a livello di atteggiamento visto che economicamente ha già smarrito da molto questa sua prerogativa e se questo processo deve passare da due ragazzotti di una squadra di provincia ben venga.
Perché leggerezza, allegria e lo spirito di squadra rendono molto di più dei musi lunghi, dei “cinque” non dati al compagno al momento della sostituzione, delle proteste e delle sfuriate, questo, Papu e Peto lo hanno capito e non c’è spot più bello per il calcio delle loro gogliardate.

papu

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