24 DICEMBRE 1914

“il calcio è un gioco molto semplice, 22 giocatori rincorrono un pallone ed alla fine vince la Germania”.

Così disse Gary Lineker al termine della semifinale tra Inghilterra e Germania del mondiale di Italia ’90 conclusasi ai rigori con la vittoria dei tedeschi.
Come dargli torto. In ambito calcistico gli inglesi hanno preso sempre fragorose bastonate dai teutonici ad eccezione della finale mondiale del ’66 che vide trionfare la nazionale di sua maestà non senza polemiche,confermando,così, la norma non scritta dell’eccezione che conferma la regola.
Tra i numerosi capitoli che hanno caratterizzato questa sfida c’è ne uno meno noto rispetto agli altri per il semplice fatto che la partita in questione, per ovvie ragioni, non può fregiarsi di nessun titolo di ufficialità, si tratta di un incontro svoltosi nel 1914 in un particolare giorno dell’anno: il 24 Dicembre.
Anche i meno appassionati di storia avranno capito come quella partita, in quel giorno di quel particolare anno, non fosse esattamente nella normalità delle cose. Nel 1914, infatti, L’Europa viene sconvolta nei suoi assetti politico-sociali dalla I guerra mondiale. La triplice Intesa ,formata da Francia, Russia e Inghilterra, sfida il blocco formato da Germania e Impero austroungarico.
Dopo un’apparente inizio favorevole ai tedeschi, che fa presupporre una loro rapida vittoria, la situazione si stabilizza e la guerra diviene di “logoramento”.
Si cominciano a formare fronti lunghissimi, fatti da trincee e filo spinato dove i soldati vivono ben al di là del limite della decenza animale, lottando per pochi metri di terreno con gli avversari a pochi passi di distanza.
La guerra si trascinerà così per anni ma in quel giorno di Dicembre avviene qualcosa di magico.
I tedeschi iniziano ad addobbare, alla buona, le loro trincee, le sentinelle inglesi notano la stranezza e, dopo una prima allerta, iniziano ad intonare cori natalizi ripresi a loro volta dai tedeschi, facendo tacere per una notte il rumore degli spari sostituendoli con note e testi di pace che cullano il sonno “sereno” dei soldati nel gelo delle Fiandre.
Il giorno seguente il terreno è completamente ghiacciato ma la giornata è serena, i soldati inglesi vengono svegliati di soprassalto dai compagni di guardia, l’allerta è massima perché c’è movimento nelle linee nemiche.
Alcuni trovano il coraggio di fare capolino con la testa e la scena che vedono li lascia di stucco.
C’è un ragazzo tedesco in divisa con le braccia alzate in segno di non belligeranza che chiede udienza.
Gli inglesi inviano uno dei loro e si arriva all’accordo di tregua, per quel giorno di Natale la guerra può fermarsi.
I due schieramenti lasciano le armi nelle fosse piene di fango ed escono alla luce del sole, i due schieramenti si uniscono in un abbraccio che sembra dire al mondo dei potenti: ”voi siete al sicuro nei vostri salotti mentre ci mandate al macero tra il fango e la merda, ma non ci avrete mai. Noi restiamo umani.”
Uomini tedeschi ed inglesi iniziano a parlare a scambiarsi viveri superando barriere e confini che fino a quel momento i grandi della terra non erano riusciti a varcare.
Il ghiaccio della notte toglie l’odore nauseabondo della guerra, quello dei cadaveri che vengono sgomberati dal campo per essere riconsegnato alle famiglie.
Ma non solo, il gelo permette al terreno di ricompattarsi rendendolo perfetto per una partita di calcio.
Non si sa come ma da una delle due tristencee salta fuori un pallone, probabilmente creato al momento con pezzi di stoffa, quattro giubbe militari formano le porte e si può dare il via alla partita.
I generali osservano compiaciuti,chi non può giocare si improvvisa ultras intonando cori.
Ci sono discussioni, risate, contrasti e gol, tanti gol, finisce tre a due per i tedeschi, a dimostrazione che Lineker, parecchi anni dopo, proprio tutti i torti non li aveva. La festa,però, continua ed a molti sembra di vivere un sogno.
Poi però arriva la realtà, meschina e crudele, che si manifesta con il rumore dei colpi di cannone in lontananza che ricorda a tutti che la guerra ancora non è finita,anzi, è appena cominciata.
Il sole tramonta ed i soldati, dopo essersi salutati e scamabiati viveri di vario genere, si rintanao nelle loro trincee.
La sosta durerà fino al primo dell’anno e la cosa farà tremare i polsi ai governi dei paesi che solo con la forza riuscirono a ripristinare i combattimenti e negli anni successivi vieteranno a più riprese le tregue non ufficiali.
Molti dei ragazzi resteranno uccisi nelle Fiandre, spesso proprio da colpi partiti dai fucili di avversari con cui avevano condiviso una barretta di cioccolato, del pane o un bicchiere di grappa, ma il loro gesto non è caduto invano.
Il loro comportamento ha lasciato due grandi eredità all’ Europa intera: la prima è la capacità di popoli diversi di unirsi e convivere che sarà alla base del progetto di “Europa dei popoli”.
la seconda è questa: se, quando vi parlano del calcio, vi dicono che si tratta solo di un gioco non ci credete, mai, perché è molto, molto di più e quei ragazzi su quel terreno ghiacciato, in quel freddo Natale del 1914, c’è lo hanno ampiamente dimostrato.

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